lunedì 27 ottobre 2014

Andar per funghi e castagne...


Domenica pomeriggio, una bella passeggiata in compagnia di amici in un bosco sopra a Castel dell'Alpi, nell'appennino tosco-emiliano. Ottobre ci regala ancora giornate tiepide e cominciano i colori dell'autunno. 


Il bosco è misto tra castagni, lecci, abeti ed il terreno è coperto di foglie secche su cui fanno capolino i ricci maturi caduti dagli alberi di castagno e le castagne. Muniti di bastone e guanti raccogliamo le più grosse. 
Subito ci accorgiamo che la natura ci offre anche funghi commestibili come le trombette dei morti che troviamo in abbondanza. Qua e là qualche finferlo e galletto. Ci sono anche degli steccherini dorati. Nei cestini mettiamo sul fondo le castagne e sopra i funghi.
Lunedì mattina la dedico a cucinare i funghi per poterli conservare.
Con i finferli, i galletti e qualche trombetta preparo il sugo per condire le tagliatelle.
Gli steccherini dorati, essendo un fungo consistente, è adatto ad essere conservato sott'olio. 


Li pulisco togliendo bene gli aghetti col coltello e li taglio a pezzi non troppo piccoli. Li lavo velocemente sotto l'acqua corrente. 


Metto sul fuoco una pentola con qualche litro d'acqua, un bicchiere di aceto, tre foglie di alloro, due spicchi di aglio, qualche bacca di ginepro e qualche grano di pepe e porto ad ebollizione. Quando bolle metto i funghi che lascio bollire cinque minuti. 


Li scolo e li sistemo sopra un canovaccio che cambio più volte per poter asciugare tutta l'umidità. 


Una volta asciutti li sistemo nei vasi e li copro con l'olio e chiudo in vaso dopo averli premuti per far uscire tutta l'aria. 

Conservare in luogo fresco per qualche mese prima di degustarli.
Le trombette dei morti sono funghi delicati a forma di cono, di colore nero, non belli da vedere, ma molto gustosi. Crescono in questo periodo vicino alle festività dei morti e possono essere preparati sia freschi che essiccati. Per il suo sapore viene chiamato anche "tartufo dei poveri".


Ho eliminato i residui di terra tagliando l'ultima parte del gambo e un po' alla volta li ho velocemente passati sotto l'acqua corrente. Li  ho tagliati a pezzi e li ho messi in padella con olio, aglio a fare l'acqua.


Una volta evaporata tutta l'acqua li ho suddivisi in contenitori e sistemati in freezer per poterli utilizzare in seguito come condimento per un risotto, la polenta o altre preparazioni. 
Ho tenuto da parte alcune trombette che ho sfilettato a mano e messo ad essiccare in forno ventilato, ma con risultato scadente. Il giorno seguente li ho sistemati al sole e si sono essiccati velocemente. A questo punto li ho macinati col trita tutto e li conservo in un vasetto per poterli aggiungere ad una sfoglia per pasta nera o ad un ragù di carne.




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