domenica 24 aprile 2016

"Nel segno del Giglio" alla reggia di Colorno




In questi giorni ci sono un po’ ovunque manifestazioni e mostre sui fiori. 


Un rapido sguardo in Internet per vedere se ci sono mostre nei paraggi. Le mostre di giardinaggio di qualità si assomigliano un po’ tutte, ma a cambiare è il contesto e lo spirito del luogo.
Ecco, il Parco Ducale della Reggia di Colorno, come contesto per una manifestazione di giardinaggio, non è proprio di quelli più comuni.Per tre giorni la "piccola Versailles" accoglie oltre cento espositori. C’è un ricco programma di manifestazioni ed iniziative per i ... "pollici verdi". Il Giglio qui, non è solo un fiore, ma il simbolo della dinastia dei Farnese.Il tempo è variabile, ma decidiamo di partire ugualmente nel primo pomeriggio.
Lungo l’autostrada per Milano ci coglie un violento temporale e la temperatura scende drasticamente. Dai 20° di Bologna, siamo a 14°.
Non ci scoraggiamo e proseguiamo. Usciamo a Parma e ci dirigiamo verso Colorno. Il tempo sta migliorando. Quando arriviamo non piove e ogni tanto fa capolino anche il sole! Lungo l’autostrada per Milano ci coglie un violento temporale e la temperatura scende drasticamente. Dai 20° di Bologna, siamo a 14°.Non ci scoraggiamo e proseguiamo. Usciamo a Parma e ci dirigiamo verso Colorno. Il tempo sta migliorando. Quando arriviamo non piove e ogni tanto fa capolino anche il sole! Facciamo i biglietti  anche se l’ingresso ci sembra un po’ caro: € 8 a testa.




Lungo i sentieri ed i viali del Parco numerosi espositori hanno uno spazio per presentare la loro produzione di piante, di oggettistica, di abbigliamento o di gastronomia. Tutto rigorosamente naturale!



La selezione è molto precisa. Qui si punta alla qualità con l'aggiunta di un pizzico di curiosità e di tendenza: molte sono le proposte che guardano il recupero di specie e metodi di cultura antichi e sul ritorno di piante, non solo nel frutteto ma anche nel giardino, dal gusto vintage. 



Non mancano le piante grasse. Le più belle sono quelle fiorite.


Sono colpita dalla miriade di colori e delle sfumature degli ibridi sempre più spinti. Molte sono le piante che non conosco. Come queste ortensie francesi


o questa alstromeria che abbiamo acquistato


Passeggiando lungo i viali sono pervasa da tanti profumi di gelsomini, rose, fiori di agrumi...





Certamente le rose sono i mie fiori  preferiti. Il mondo della rosa è incredibilmente variegato: dalle tappezzanti, alle rampicanti, alle rose dai grandi fiori fino a quelle inglesi.





Si può andare dalla semplice rosa canina a rose antiche con abbondantissimi petali dall'aspetto barocco. Tutte meravigliose!






Stravaganti signore vendono abbigliamento un po' particolare, con predilezione per i cappelli. 




Li avevamo già visti, ma questi oggetti di provenienza francese, sono veramente fatti bene e originali. Sono in maggioranza uccelli, ma non mancano farfalle, ranocchie e piante costruite artigianalmente di lamiera anche colorata.








Ad un certo punto sentiamo suonare una banda e andiamo a vedere. E' la banda di Guastalla. Una bella allegria accompagna la nostra passeggiata.





venerdì 22 aprile 2016

Caro vecchio ricettario



Sistemando il cassetto del comò con tutte le ricette raccolte negli anni, mi è capitato tra le mani un vecchio ricettario di mia nonna Alfonsina. E’ così consunto che è custodito dentro ad un sacchetto di nylon.
Sono poche pagine a quadretti che risultano difficoltose da sfogliarle perché staccate tra loro. C'è anche qualche foglietto separato.


La maggioranza delle ricette sono  scritte con il pennino e l’inchiostro, altre a matita.


Il mio pensiero va ai tempi passati. Qui parliamo dei primi del ‘900!
Il modo di scriverle è cambiato perché è cambiato anche il modo in cui cuciniamo. Spesso manca la lista degli ingredienti, le quantità sono approssimative come pure i tempi  o il procedimento.
Una volta si andava ad occhio, si seguiva il buon senso e l’esperienza.
Le ricette sono scritte una di seguito all’altra, senza lasciare spazi e a volte, senza mettere in evidenza il titolo. Alcune ricette sono narrative e sono utilizzati semplici ingredienti.


Le pagine del quaderno sono molto rovinate e poche ricette sono veramente comprensibili. Sono usati termini non più in uso oggi. Mi vengono in mente le ricette di Pellegrino Artusi!

Amo recuperare la tradizione e queste ricette di famiglia, mi fanno ricordare la mia infanzia e a quando abitavamo assieme ai nonni.
Così ho iniziato a provarne alcune. 

La prima è la ZUPPA IMPERIALE.  


Ingredienti:
Per ogni uovo
  • 30 g. semolino
  • 30 g. parmigiano grattugiato
  • 20 g. burro
  • sale e noce moscata q.b.
Ho apportato qualche variante perché mi sono ricordata di qualche usanza di casa.
Ad esempio, per cuocere la zuppa non ho usato il forno, ma ho fatto due belle frittate, cotte adagio col coperchio, che ho fatto raffreddare e tagliato a dadini.
Ho preparato la ricetta con tre uova ed è risultata una dose per quattro persone.
La preparazione è veloce e  il risultato è stato ottimo anche con la cottura in brodo di dado. 



Poi la TORTA DI RISO.
(
Questa ricetta è stata scritta da mia mamma)


Per provare ho fatto metà dose con qualche mia piccola variante.


Ingredienti:
  • 1/2 litro  latte
  • 100 g. riso
  • 75 g. zucchero
  • 50 g. mandorle tritate
  • 50 g. cedro candito a cubetti
  • 3 uova intere
  • scorza limone non trattato
  • alchermes
Ho portato ad ebollizione il latte con lo zucchero e la scorza di limone, ho versato il riso e cotto per una ventina di minuti. L'ho lasciato raffreddare poi ho incorporato le mandorle, il cedro e un uovo alla volta.
Ho imburrato una piccola teglia, cosparso un po' di pangrattato e infornato a 180° per 35 minuti.
Secondo il mio parere la torta è risultata un po' asciutta per cui l'ho bagnata con l'alchermes.